Immortalità


La notizia della morte di Umberto Eco, appresa da un post di Facebook mentre stavo andando a letto, mi ha colpito come raramente mi colpiscono simili notizie.

Mi ha colpito terribilmente perché ho pensato che oltre a un grande semiologo, scrittore e filosofo, se n’era andato un grandissimo intellettuale, come ce n’è sempre più bisogno, e come sempre meno se ne incontrano…

E subito dopo, d’istinto, mi ha colpito un altro pensiero, un rimpianto, come una colpa, mi assalito in maniera del tutto inaspettata, ed io stesso mi sono sorpreso a pensarlo: non l’ho mai incontrato di persona, e ora non potrò mai più incontrarlo.

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Eppure l’ho incontrato spesso, attraverso i suoi libri, i suoi interventi pubblici, le sue interviste, e soprattutto attraverso una sua frase, che non so nemmeno dove, come e quando abbia pronunciato, ma che è stata resa celebre anche e soprattutto grazie al web.

Questa frase diventerà ora, certamente, il suo testamento spirituale più alto e profondo (anche se forse già lo era…)

Sarà soprattutto attraverso questa frase, leggendo i suoi libri, e leggendo più forte in generale, che continuerò a incontrarlo, magari in quella stessa “immortalità all’indietro” che ci promette la lettura. Perché

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria!
Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…
Perché la lettura è un’immortalità all’indietro.
Addio a Umberto Eco, alle migliaia di vite che ha vissuto, e a quelle che ci ha già fatto vivere.
Umberto_Eco

12 pensieri su “Immortalità

    1. E soprattutto, con la sua vita e la sua opera, ci ha lasciato questa consapevolezza: che tutti noi possiamo guadagnarci un pezzetto di immortalità leggendo, il che significa entrare in intimo contatto con migliaia di altre vite, o meglio con la vita dell’umanità intera…

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      1. Umberto Eco, un grande. Nei suoi scritti palpita la vita per questo è immortale.
        Hai ragione Francesco. Eco non è più ma attravero i suoi libri, il suo pensiero, la sua umanità ci ha reso consapevoli
        che la conoscenza è l’unico mezzo che l’uomo ha per raggiungere il bene suo piu’ prezioso: la libertà.

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      2. Grazie, Giovanna, per aver visitato il blog e per aver lasciato un pensiero così profondo, una bella chiosa che arricchisce e in qualche modo completa quanto ho cercato di comunicare con questo articolo. A presto! 🙂

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  1. Maestro. Di scrittura, di letture, di significati, di studi. Maestro delle parole, dei significati. Maestro di precisione, di perfezione linguistica. Possedeva l’ironia ebraica, la liberta’ dal timore della morte. Guardo la piramide dei suoi libri, affastellati sulla mia scrivania. Le opere letterarie, le bustine di Minerva, l’enciclopedia del Medioevo, i saggi sulla scrittura, sulle tesi di laurea, sull’eternita’ della carta, i romanzi. Li avevo divisi per argomenti, per genere. Da oggi tornano insieme. Avranno uno spazio tutto loro. Unico, come lui, come questo vuoto che non sara’ mai colmato. Grazie.

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  2. Caro Francesco ho letto il tuo articolo sull’immortalità ed ho ammirato il tuo profondo pensiero sul letterato appena scomparso che è stato un Grande della letteratura italiana. Complimenti francesco per le tue belle parole. Ciao

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    1. Su un tema così vasto come la Memoria (il 27 gennaio, peraltro, è passato da meno di un mese), in cui è pericolosamente facile scadere nella banalità, lui ha saputo esprimere parole profonde, mai scontate, in grado di far riflettere davvero, dal grande intellettuale e pensatore qual è stato e quale rimarrà, sempre, nella Memoria collettiva. Grazie, Michela, per averci ricordato questo suo intervento.

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